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Barbara Renzulli |
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8 marzo 2011
7 febbraio 2011
Tamara Nocco Style, cool hunter
Tamara Nocco suggestions:
Aurore Thilbout, creativa parigina, realizza abiti della memoria con stampe in silicone
Charles Anastase, abito nero rigoroso e collegiale
Ciondolo Petit Fred
"Il racconto di Sonecka" di Marina Cvetaeva , editore La Tartaruga
E' lei, l'icona cultural fashion del panorama italiano. Abbina la ricerca degli abiti ai libri di Camus. Le vere madeleines, rigorosamente uscite dai forni parigini, ai vestiti memoria di Aurore Thilbout. Si chiama Tamara Nocco, generazione cool hunter.
Five questions to Tamara Nocco
Sei nata con Vogue in tasca?
"Meglio, sono nata con i pantaloni a zampa di elefante coloratissimi che osservavo per strada ad altezza carrozzino. Erano gli anni sessanta"
Per le strade di Parigi?
"No, per le strade della Puglia"
Anche tu carriera al Nord?
"In parte sì, prima ho aperto un negozio di stilisti di ricerca a Bologna dove mi piaceva trovare idee mai viste prima e far conoscere designer ancora sconosciuti al grande pubblico. Ora mi occupo unicamente del mio lavoro di ricerca. Ho anche fondato lo Swap Club Italia dove le ragazze possono scambiare i loro capi, rinnovandone uno al giorno, senza sentirsi cattive e spendaccione"
Professione cool hunter, che cosa stai cercando ora?
"Cerco casa in affitto con terrazzo, ho bisogno di aria! Se invece ti riferisci agli stili quelli che amo sono più di uno, essendo una cool hunter innamorata di ogni novità e camaleontica per eccellenza, lo stile che resta sempre come caposaldo è quello rigoroso povero, nero e bianco, lo stile di Marina Cvetaeva, russa dei primi del '900".
Che cosa non deve mai mancare nel tuo cassetto?
"Una sanissima malinconia"
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