Megi Ndriollari
Donatella Marchionne
Caterina Ferraresi
Milena Preti
Ilaria Mariotti
Alessandra Massagrande
Victoria Barygina
Katia Ceccarelli
Antonio Contini
Eleonora Rontini
Francesca Lombardi
Eccoci qua verso la finale di WriteWear for Wedding Angels. Questi sono gli undici racconti andati dritti dritti alla finale. Solo uno sarà il vincitore, il suo racconto ispirerà il team di Foglia Argenteria che realizzerà, per l'occasione, uno splendido gioiello. La premiazione verrà effettuata sabato 5 novembre alla fiera Tuttosposi di Firenze, Fortezza da Basso, alle ore 16,30.
Vi aspetto tutte quante anche perché, prima della premiazione, le Wedding Angels hanno organizzato una grande sfilata presentata da Natalina Villanova. Insieme a noi tre note fashion bloggers e amiche dolcissime: Lidia de Cicco di Fashion de Liz, Martina Cancellotti di Glamour Marmelade e Veronica Caputo di Je Veronique. Sulla passerella anche qualche fidanzato. Quale? Ehhhhh....:)
Intanto leggete i racconti in finale. A voi quale piace di più?
Votate il vostro racconto preferito!
Grazie alle Wedding Angels l'autore vincerà un pranzo per quattro persone, da consumarsi il 13 novembre al Castello Il Palagio Via Campoli 124-140 Mercatale Val di Pesa (Firenze), la splendida zona del Chianti .
Grazie alle Wedding Angels l'autore vincerà un pranzo per quattro persone, da consumarsi il 13 novembre al Castello Il Palagio Via Campoli 124-140 Mercatale Val di Pesa (Firenze), la splendida zona del Chianti .
Ricordate che i voti saranno giudicati validi solo se sarete iscritti alla pagina FB di pfgstyle QUI e wedding angels QUI!!
1) Megi Ndriollari
Penso che per tutte, prima o
poi, arrivi un momento in cui si voglia stare da sole. Un momento in cui non se
ne possa più di storie complicate o semplicemente un momento in cui ritrovare sé stesse. Ecco, ero in uno di
quei momenti quando il 21 novembre 2008 incontrai la mia anima gemella. Serata
in pizzeria con amici comuni. Problema? Lui è accompagnato da una tipa alla
quale è evidente che non piaccio per niente. Solo due frasi di cortesia, ma c’è
qualcosa di lui che mi fa desiderare disperatamente in un altro incontro. Tanto
da farmi tornare a casa piangendo,
volendo ritrovarlo ma allo stesso tempo non sapendo cosa fare perché è
impegnato, e io non sono mai stata una “sfascia-coppie”. Dopo aver cercato in
rete tutti i Marco (e, per sicurezza, anche i Gianmarco) di Bologna e
provincia, nessun risultato. Destino vuole che una mattina lo incontri in
corriera, e così altre tre volte. E,
tutte le volte, lui così carino da accompagnarmi a lezione. Poi un giorno
arriva la dichiarazione che supera ogni vaga speranza, che mi manda in tilt e
alla quale non riesco nemmeno a rispondere. Alla quale, però, continuo a
rispondere ogni giorno, perché ora è qui accanto a me che dorme beato.
2) Donatella Marchionne
Che cos’è l’amour?
Devo rispondere proprio a
questo quesito.
Secondo me è tutto quello che
ci fa stare bene o male o entrambe semplicemente per un’inezia: basti pensare a quante giornate siamo stati
tristi perché abbiamo avuto un’incomprensione con un amico o perché siamo
impotenti alla problematica di una persona a noi cara o quanti momenti siamo
stati felici solo perché una persona a cui vogliamo bene aveva ricevuto una
bella news o osservando il nostro animale domestico.
La peculiarità dell’amore è
che così potente da sconvolgerci la vita in qualsiasi momento e a qualsiasi
età. Ogni volta lo affrontiamo in modo diverso: dopo varie esperienze, a
malincuore siamo più cauti e più frenati, per la paura di farci nuovamente
male. Forse certe volte preferiamo vivere di rimpianti (ma se …) che viverci
veramente quel sentimento. E poi ci ritroviamo con il solito dilemma: inseguire
l’ideale o accontentarsi di quella persona che ci fa stare bene? Io, ora come
ora, non saprei cosa rispondere perché è come se mi trovassi ad un incrocio
dove non so proprio quale strada scegliere.
3) Caterina Ferraresi
Una lunga buona vita
-Mi vuoi sposare?- chiese lui
-Si- disse lei.
Fu così che andò. Lei mise un cappellino con le rose, lui una cravatta
nuova blu.
Questo le venne in mente, mentre intorno la gente le stringeva le mani
e sussurrava piano.
Era stata una buona vita, ed era stato quasi sempre amore.
Lei aveva un cappellino grigio, lui una cravatta nuova nera.
-Sempre il primo- pensò lei. Ti è sempre piaciuto arrivare per primo.
E poiché sorrideva si meravigliò di sentire una lacrima che le
scorreva lungo il viso.
STALAG
Obrslesia, Stalag VIII B 16
giugno 1944
Adorata Emma,
affido questa lettera
all’amico Gianni, sperando che riesca a consegnarla. Nell’ultima conta lui ha
accettato di far parte delle divisioni R.S.I. e lo faranno rientrare in Italia
per combattere al fianco dei tedeschi o almeno così gli hanno detto. Sono rinchiuso
in questo stalag da quasi un anno e non so nulla della mia famiglia, né di te.
Dal recinto dietro la fabbrica dove costruiamo rotaie, riesco a vedere una
piccola chiesa che tanto mi ricorda quella di Cavezzo, dove ti ho promesso
davanti alla Madonna che ti avrei sposata. Aspettami, perché non lascerò che la
follia di questo posto mi vinca. Ieri sono riuscito a prendere un corvo,
tirandogli un sasso. L’ho diviso con altri due compagni, ma uno di loro questa
notte è morto. Fatichiamo a riconoscere i nostri corpi, tanto siamo provati
dalla fame, dalle morti e dalle atrocità. Negli ultimi mesi con i treni sono
arrivati degli ebrei, anche italiani. Alloggiano sotto un tendone e a decine
ogni giorno vengono portati via con i camion. Nessuno torna mai. Aspettami,
perché io tornerò e avremo la famiglia che abbiamo sognato con tre bambini: due
maschi e una femmina,
il tuo Ubaldo
5) Ilaria Mariotti
In una sera d'inverno
Vorrei che tu venissi da me in
una sera d'inverno. Avresti addosso l'odore del freddo e dei fumi della città.
Io, vestita di lana nel mio collant verde, ti porgerei una tazza di cioccolata
alla cannella per riscaldarti mani e pancia. Vorrei che stretti insieme
guardassimo dietro i vetri, appannati a tratti dal ritmo delle nostre parole
calde, e inventassimo storie per ogni passante, finestra illuminata o macchina
ferma. Ti direi: “Ti ricordi?” invitandoti in un gioco di ricordi di cose mai
vissute e tu, compiacente, arricchiresti l'immagine colorandola di buffi
particolari. Ma tu non sai gioca-re a “far finta” e detesti il freddo e la
cannella. Quella sera d'inverno rimarremmo muti, io guarderei fuori e tu
mi chiederesti stanco un'altra sigaretta
prima di spegnere la luce. Solo questo e nient'altro. Eppure mi piace dirti queste
cose.
6) Alessandra Massagrande
Ricordi
Lui era un reporter, io
cercavo me stessa disperatamente. Lo stimavo, oggettivo senza perdere il cuore.
Maggio, la prima volta. Il letto sfatto, le persiane accostate, io lì, in
quella stanza che non mi apparteneva. «Lo vuoi anche tu?» Parole dirette. Farfugliai.
Giocai un gioco di cui non conoscevo le regole con chi era fin troppo bravo a
infrangerle. Il suo odore misto al mio, ovunque. Luglio, fu la seconda.
Ricambiai un bacio. Una risata. Si ride per cose sciocche, a volte. Ore dopo,
nella piscina del mio fidanzato, cacciai la testa sottacqua come ad annientare
i ricordi. Sì, ero fidanzata, con chi mi teneva nella gabbia del suo perbenismo
borghese, bambola da vestire e svestire con i suoi abiti preferiti. Soffocavo.
Ogni mia fibra lo respingeva eppure avevo paura di spiegare le ali. L’altro, un
uomo incapace di legarsi. «Ti amo, ma
hai scelto, sei ancora fidanzata», disse il reporter, «Parto, non ho motivo di
restare». Dove? Non importa Lontano, questo conta. Eccomi ora, la mente persa
in un altrove. Mi rende alla realtà il tuffo di mio figlio in quella piscina in
cui, in un giorno lontano, cercai invano di cancellare i pensieri. E,
improvvisa, giunge la consapevolezza, io lo amavo.
7) Victoria Barygina
Eternamente. Noi. Nel collo
della clepsamia. Né spazio né tempo. I granelli fluiscono
apparentemente in un panta rei, tuttavia la freccia del mitico
arcere non può essere
scoccata… Il verginale
corsetto mi abbraccia vigorosamente le membra, il fruscìo muto del
lungo strascico che scorre sul
pavimento della navata centrale e delle abbondanti maniche
di pizzo che sfiorano l’abito,
come un mandala, rapisce la mia mente. Sono a Cracovia, i
nostri sguardi s’incontrano,
le nostre anime entrano in risonanza: questo straniero pizzica
le mie limbiche corde. Ti ho
appena visto, ma siamo sempre stati.
Eccoci a passeggio per
la dormiente Krakòw, seduti
nella Karlskirche viennese, mano nella mano nella moscovita
Krasnaja Ploščad’. La neve
fruscia su di noi, la mia San Basilio ci guarda. L’anello cinge il
mio dito, ed eccomi nel “bel
paese là dove ‘l sì suona”. Firenze ci
accoglie, frusciano le
fronde a San Miniato al Monte
mentre tu genuflesso, mentre io senza parole, un nuovo
anello al dito… Solco la
navata il fruscio il collo la sabbia Krakòw Wien Moskva Firenze
la neve gli sguardi le fronde
gli anelli lo strascico… Né spazio né
tempo. Nel collo della
clepsamia. Noi.
Eternamente.
8) Katia Ceccarelli
Lunga vita
Nel mondo divampava il "Rocky horror picture show" ma a Roma, nel mio quartiere, le paillettes e le piume che ci facevano sognare erano quelle del giovane e stupefacente Renato Zero.
Andavo alle elementari e mi piaceva leggere Jack London. L'amore per me era quello verso un cane fedele per il quale avrei fatto di tutto, se solo ne avessi avuto uno.
Un pomeriggio venne la mamma di un mio compagno di scuola, Marcello.
Nel mondo divampava il "Rocky horror picture show" ma a Roma, nel mio quartiere, le paillettes e le piume che ci facevano sognare erano quelle del giovane e stupefacente Renato Zero.
Andavo alle elementari e mi piaceva leggere Jack London. L'amore per me era quello verso un cane fedele per il quale avrei fatto di tutto, se solo ne avessi avuto uno.
Un pomeriggio venne la mamma di un mio compagno di scuola, Marcello.
Era una di quelle che andavano d'accordo con mia madre in
tutte le iniziative di protesta dei genitori, allora si protestava in tutti gli
ambiti e sotto qualsiasi forma.
Quella volta però venne anche Marcello: "Voleva darti una cosa ma si vergognava"- mi disse la signora. Lui, senza aprire bocca e con gli occhi bassi, mi diede una scatoletta blu con dei ricami "indiani" come andavano tanto di moda.
"Ma non è il mio compleanno!" - Gli feci meravigliata.
"Non fa niente" - mi rispose.
Nella scatola c'era un braccialetto di bastoncini di giada, o pasta di giada, alternati a dischetti dorati con ideogrammi cinesi. "Vogliono dire Lunga vita" - mi spiegò la madre.
"Me lo metti?" - Allungai il braccio verso Marcello che con le mani tremanti chiuse il gancio. - "Ora possiamo andare a giocare in giardino, se vuoi".
Questione di imprinting forse ma se un uomo mi ama deve regalarmi un gioiello e, magari, essere fedele come i cani di Jack London.
Quella volta però venne anche Marcello: "Voleva darti una cosa ma si vergognava"- mi disse la signora. Lui, senza aprire bocca e con gli occhi bassi, mi diede una scatoletta blu con dei ricami "indiani" come andavano tanto di moda.
"Ma non è il mio compleanno!" - Gli feci meravigliata.
"Non fa niente" - mi rispose.
Nella scatola c'era un braccialetto di bastoncini di giada, o pasta di giada, alternati a dischetti dorati con ideogrammi cinesi. "Vogliono dire Lunga vita" - mi spiegò la madre.
"Me lo metti?" - Allungai il braccio verso Marcello che con le mani tremanti chiuse il gancio. - "Ora possiamo andare a giocare in giardino, se vuoi".
Questione di imprinting forse ma se un uomo mi ama deve regalarmi un gioiello e, magari, essere fedele come i cani di Jack London.
9) Antonio Contini
Elena
e Luca
Elena e Luca sono in spiaggia.
Elena è bella, bionda, due splendidi occhi azzurri. Luca è moro, occhi neri e
fare deciso. E’ tutta la mattina che si studiano, che si guardano, che si
cercano. Nessuno però azzarda la prima mossa. Elena guadagna qualche metro. Il
gioco di sguardi si fa più intenso. Se fosse una partita a scacchi si capirebbe
subito che Elena sta cercando la mossa per dare alla partita una svolta
vincente. Ma Luca è guardingo, forse la sua tattica attendista potrebbe
rivelarsi azzeccata. Si alza, con due passi copre la piccola distanza che la
separava da Luca, gli siede accanto, e gli dice: “ Tu potresti essere l’uomo
della mia vita, appena ti ho visto ho sentito qualcosa che non avevo mai
provato per nessuno”. Luca pare frastornato, mai nella sua vita era stato
affrontato così in maniera diretta. Alcuni attimi, giusto il tempo di
riprendersi e via al contrattacco: “ Tu quanti anni hai?” Ed Elena balbettante:
“Ne ho sette”. Luca, con tono altezzoso: “Io ne ho otto, scusa ma devo andare a
giocare a palline con i miei amici, ciao”. Elena pensa che quell’incontro
avrebbe potuto cambiarle la vita. Ma Luca è già lontano. Questa volta
l’alchimia non ha funzionato.
10) Elena Rontini
Binario 16: qui ha avuto inizio il viaggio del mio cuore.
A distanza di tempo mi ricordi
ancora come, in mezzo alla folla rumorosa, riuscivi a sentire il ticchettio dei
miei tacchi.
A distanza di tempo io ricordo ancora le tue parole: “Ti piacerebbe
fare il viaggio insieme a me?”: avrei voluto abbracciare ogni singola persona,
invece ho preferito abbassare lo sguardo verso
le tue mani che, come ali di gabbiano si muovevano agili,per posarsi poi
sulle mie braccia tremanti,ancora incredula di averti trovata.
Ad un tratto il buio della galleria,ma anche lì i nostri corpi si sono
trovati,si sono sfiorati,si sono annusati.
Ad ogni fermata ci guardavamo, preannunciando la fine di quel
bellissimo sogno,ma già sapevamo entrambi che su quel treno avremmo passato la
nostra nuova vita:due corpi,che vivono con un solo cuore, due anime che
guardano con solo due occhi,una vita dove entrambi sappiamo che possiamo
essere amici, amanti e compagni.
Adesso so che sei quello per cui è stato giusto aver lottato, tu che
hai piantato un nuovo seme, un seme che ora è diventato un bellissimo girasole,
sempre rivolto alla sua luce,alla sua vita,alla sua anima: tu,mio Sole.
11) Francesca Lombardi
Il mio principe azzurro
Ci sono cascata ancora mi sono detta quest’estate mentre cuocevo sotto il sol leone e la mia testa bolliva. Era un fuoco di rabbia miscelato con una passione forte, la più impetuosa che ni trovavo a vivere da un po’ di tempo. Il mio cuore batteva all’impazzata ogni qualvolta sentivo pronunciare casualmente quel nome: Riccardo.
Una condanna, una sofferenza, un
pensiero martellante che mi contorceva lo stomaco. Volevo quell’uomo a tutti i
costi e pensare che era un amico di vecchia data che non mi era mai piaciuto,
troppo magro, mi dicevo, fumatore accanito il suo alito ne era testimone e mi
nauseava. Ruvido nei modi era l’uomo più arrabbiato del mondo.
Però mi trovavo a mio agio con lui, ci
parlavo di tutto con sincerità senza inibizioni, ero trasparente forse
scontata. Poi una sera un bacio caldo, furibondo di passione, un abbraccio e
amore. E’ stato così per tre mesi, uniti dalla stessa follia amorosa, dalla
stessa fede: il buddismo. Ci capivamo guardandoci negli occhi. Mi diceva sempre
che lo sostenevo, energicamente, lo stringevo a me e lo coccolavo, un uomo in
cerca di protezione e amore, che non ha riconosciuto e un bel giorno è fuggito
sul suo cavallo.
a me piace il numero 1
RispondiEliminastefaniabarretta@yahoo.it
Sicuramente il numero 1 Megi Ndriollari
RispondiEliminadolce_hilary@hotmail.it
....IL 3, SENZA OMBRA DI DUBBIO!!! E POI IL MIO, PERCHE' SONO.....NARCISO!!!
RispondiEliminaVoto il numero cinque MERAVIGLIOSO!!!!!!
RispondiEliminaIl più bello è il 1° - Megi Ndriollari
RispondiEliminaRagazzi gli anonimi non valgono!!!!!! Muovete le dita dei vostri amici!
RispondiEliminaA me piace il numero 1 - BELLISSIMO MEGI!!!!
RispondiEliminail numero 1 è il migliore!
RispondiEliminail 7 =)))
RispondiEliminaE' difficile scegliere!!!!!!!
RispondiEliminaOvviamente io voto per il mio :) Il n° 1 è la mia vita, e non lo cambierei per niente al mondo!
RispondiEliminala scelta è facile :) 1 forever
RispondiEliminaScelgo la numero uno... Megi tifo per te!!!
RispondiEliminaAssolutamente numero 1!!!
RispondiEliminaVoto per la bellissima storia n°1
RispondiEliminaIl numero 6 ça va sans dire!
RispondiEliminavoto il 6, ovviamente...bellissimo
RispondiEliminavoto assolutamente il numer 1!!! perché vivo la reale gioia di quel racconto con i 2 protagonisti ^^
RispondiEliminaDopo averli letti tutti (ed escludendo il mio ovviamente) scelgo il numero 3 per l'essenzialità e l'eleganza.
RispondiEliminaVoto il numero 6: Ricordi.
RispondiEliminaIl treeeeeeee! E' il più semplice, diretto e comunicativo... senza fronzoli e con parole vere. Brava!
RispondiEliminail mio voto è per il numero 6!complimenti e in bocca al lupo!!!
RispondiEliminavoto per il numero sei, complimenti e brava! ;)
RispondiEliminaio voto per il racconto n° 6! brava!
RispondiEliminaNon ho dubbi: io voto il racconto numero 6!
RispondiEliminaio voto per il numero6..BRAVISSIMA..
RispondiEliminami son persa qualcosa o la II edizione del concorso non ha avuto ancora il suo finalista?
RispondiEliminapaola
Io voto il n 6! Alessandra sei bravissima!!!
RispondiElimina@Ragazzi gli anonimi non li conteggio!!!!! Scrivete con il vostro account!!!
RispondiElimina@Paola, non ti sei persa nulla, la seconda edizione di WriteWear con Silvian Heach è ancora da chiudere. I racconti sono in fase di lettura!
Voto il 5!!!!!bellissimo! Mariella
RispondiEliminaVoto per il primo di Megi. Miriam
RispondiEliminaRagazzi avete fino alle ore 24 di stasera per votare ancora!!! Il gioco, mi pare di capire, è fra il racconto numero 6 e il racconto numero 1. Chi vincerà???? Vi ricordo che non conteggio gli anonimi e nemmeno i votanti che non si sono iscritti alla pagine FB come da regolamento. Forza!!! Votate!!!
RispondiEliminaIl numero 6!Spettacolare!!!Grande Alessandra!
RispondiEliminanumero 1. breve essenziale ed estremamente comunicativo. stupendo!
RispondiEliminavoto il numero 1!
RispondiEliminaAssolutamente il numero 1!!
RispondiEliminaVoto senz'altro il numero 1!
RispondiEliminaRagazzi, dai ... il numero 1 ? Ma siete proprio sicuri ? Entrambi espongono, a loro modo, il ricordo di una bella emozione. Il primo lo fa però, seppur intensamente, sotto forma di un mero resoconto. Il sesto è praticamente un mini-romanzo, molto più efficace letterariamente parlando. Ergo, voto senza dubbio il 6!
RispondiEliminaVoto per il numero 1!
RispondiEliminaEmozioni.....voto il numero 6!!!!
RispondiEliminavoto il numero 5!! Bellissimoooo :D
RispondiEliminaIl numero 6 è il migliore! Grande Alessandra! Spero che continuerai a deliziarci con i tuoi racconti!
RispondiEliminaVoto la n.6 -Ricordi di Alessandra Massagrande
RispondiEliminail n. 6 è il migliore!
RispondiEliminaAssolutamente il n° 1! Il 6 è solo un collage di parole tratte da altri romanzi!
RispondiEliminaNumero 1 Megi Ndriollari
RispondiEliminaNumero 1 senza dubbio alcuno!
RispondiEliminaNumero 1! assolutamente! bellissimo!
RispondiEliminaNumero 1! il migliore!
RispondiEliminaNumero 1!!! Stupendo!!!
RispondiEliminami piace il numero 1
RispondiEliminaNiente anonimi!!!!I voti non valgono!
RispondiEliminaMi piace il numero 5, brava!
RispondiEliminanumero 1 di megi !
RispondiEliminaMa perchè tutti i miei fan sono anonimi?! ;-(
RispondiEliminaAttention please!!
Troppo bello il numero 1 di Megi Ndriollari.
RispondiEliminail n 1??? Ma dai!!!!
RispondiEliminamolto meglio il 5 o il 6!
Anzi voto il n.6
il n. 6 mi muove ricordi...dolce amari... senza dubbio lo voto!!!
RispondiEliminaAncora 50 minuti per far vincere il tuo racconto preferito! Forza giuria popolare!!!! Mi raccomando gli anonimi non contano e chi vota deve aver cliccato Mi piace!!! Che poi controllo!
RispondiEliminami pare di capire che il n.1 ed il n.6 sono i preferiti! Dei due molto meglio il n. 6!
RispondiEliminaDeve vincere assolutamente il numero 1!!!
RispondiEliminaAh sì, se la giocano loro due
RispondiEliminan. 8, Katia. mi piace l'idea del sentimento immaturo di un ragazzino impacciato...mi fa pensare che tutti gli uomini sono stati acerbamente innamorati.
RispondiEliminaVoto la numero 1!
RispondiEliminaBella l'1!
RispondiEliminail numero 1 assolutamente
RispondiElimina