“Il concept dal quale sono
partito è stato David Bowie. E’ successo
tutto dopo aver letto un articolo inerente alla mostra che il Victoria &
Albert Museum di Londra gli avrebbe dedicato a partire dal 23 Marzo. Ciò che mi
ha sempre incantato di David Bowie era il suo trasformismo, evidente già nei
concerti in cui vestiva sempre di bianco. Anche nella mia collezione ho
utilizzato molto il bianco. In corso
d’opera però non sempre si riesce a tenere un leitmotiv preciso, ci sarebbe un fil rouge che collega tutto dalla prima all'ultima uscita ma è
difficile seguirlo e rimanerne ad esso fedele.”
A parlare è Angelo Marani, ospite del corso universitario di Culture e Tecniche
della moda all'Università di Rimini. Lo stilista ha illustrato a noi tutti qual è stata l’ispirazione che ha guidato la nuova collezione autunno inverno 2013-2014, la stessa che ho visto sfilare il mese scorso alla MFW.
Marani,legato al postmodernismo, lavora facendo ricorso
ai cliché del passato riaccreditando nel contempo la policromia.
Nel suo stile c’è la ricerca
continua di una seduzione femminile, la
donna a suo avviso si deve sentire più sicura, anche eroticamente e proprio attraverso
l’abito può ottenere quella autorità estetica che cerca ogni mattina di fronte allo
specchio. La donna diventa vincente nel look e nell'atteggiamento grazie
agli abiti che la valorizzano e la rendono magnetica.
La scarpa ideata appositamente
per questa collezione, con taglio a barchetta della tomaia e dettagli in
vernice, ha ottenuto grandi apprezzamenti. Il tacco a spirale utilizzato come decoro,
l’ha inoltre impreziosita.
Ho notato quanto siano raffinati i richiami e le suggestioni, su alcuni capi in cashmere come le picche
presenti. “Le picche simboleggiano il gioco – spiega Marani - tutto deve essere
tale, anche abbigliarsi. Le donne devono essere spiritose nei dettagli, nella
cintura, nella borsa. Si deve sempre indossare un dettaglio che sdrammatizzi
l’abbigliamento, un elemento vintage ad esempio che trovo molto moderno.”
Anche Marani del resto si ispira al passato: vintage, mobili,
oggetti preziosi e di lusso prodotti ad
inizio 900 in Italia ed esportati in America. Nel citazionismo, si vanno a raccogliere suggestioni e richiami
stilistici che taroccano il prodotto originale.
Anche
per questa collezione Marani dichiara di essersi ispirato non solo a
David Bowie, ma anche ai bomber ricamati tipo University e a sport inconsueti
che utilizzato tecno-tessuti. Il punto di arrivo della collezione, perciò, non
è stato in linea con il tema iniziale della sfilata.
Piuttosto una fusione di stili e
soprattutto di tessuti tecnici,
usati prima nel ciclismo, nello scuba, nel jogging, e uniti da lui a tessuti
preziosissimi, quali seta, maglieria di cashmere, filati di angore cecoslovacche e pellicce. Ha
preso le tute dei sommozzatori per dargli nuova vita e impiego, forme nuove: una
vera rivelazione, dimostrazione del fatto che la moda sia in continuo divenire,
una continua ricerca di innovazione e tecnologia. “Non si possono presentare tendenze,
perché nel momento in cui segui una tendenza vuol dire che sei già rimasto
indietro.”
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