30 marzo 2012

Dior swap


Guardate un po' cosa ho trovato swappando swappando????? Ieri allo swap party, finito il mio ruolo di giurata, sono corsa a scambiare le mie cose. 
In cambio di una Celine ho trovato ho trovato questa bella  Dior e un paio di orecchini di Sharra Pagano. 

Meraviglioso. Se volete conoscere i prossimi swap seguite il sito e la pagina facebook della mia amica Tam

29 marzo 2012

Casting Pfgstyle for Giorgia & Johns




Avete letto quest'articolo? Siete pronte al primo casting moda-letterario? 

Allora vi aspetto con gli abiti più belli che amate indossare. E con tutte le meravigliose emozioni che volete regalarmi!


28 marzo 2012

Frankie Morello & Maximo Riera al Salone del Mobile di Milano


La ragione per cui adoro il brand Frankie Morello è che punta alla differenza.  Diffondendo spazio e colore, incanalando la trasgressione in tali onirici rimandi che ti fa voglia di interpretarli. Abiti e disubbidienza insieme.  

 E quando ho visto la nuova collaborazione con il design spagnolo MAXIMO RIERA , nell’ambito  del progetto “Meets Art” fortemente voluto dai due stilisti Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti qui in veste di appassionati all'arte contemporanea, il mio punto di vista si è rafforzato. Indossare un abito Frankie Morello e abbandonarmi sulla sedia “polipo” sono più che ragionamenti. Direi, piuttosto, affezioni da post adolescente.

Così, durante il 51° Salone Internazionale del mobile a Milano, dal 17 al 22 aprile, andrò come Alice ad occhi aperti  presso la boutique di Corso Matteotti   a vedere le prime tre opere realizzate per il progetto “The Animal Chair Collection”.  

“Siamo onorati di presentarlo in anteprima italiana– hanno dichiarato Gigliotti e Modica - attraverso le sue opere Riera rende onore al mondo della natura e a  quello animale, sottolineando l'importanza di un rapporto armonico con l'uomo. Tematica a noi molto cara”.

Le tre sedute in poliuretano che vedremo esposte ( The Octopus, The Walrus e The Rhino), sono  realizzate mediante una modernissima  tecnica ideata e creata dallo stesso Riera in collaborazione con la compagnia inglese JH May.  Tale procedimento chiamato CNC (computer numerical control), permette  di trasporre e tagliare in 3D i disegni dell’artista direttamente su blocchi di materia, mantenendo l’assoluta fedeltà all'originale.

 “Ho deciso di lavorare sulle sedute perché sono oggetti di tutti i giorni che occupano uno spazio quasi banale nella nostra quotidianità e di cui siamo soliti ammirare solo la funzionalità - ha spiegato Maximo Riera che da oltre trent’ anni devolve i proventi della sua arte in charity – così ho voluto rendere questi oggetti vivi, creando un link tra loro, lo  spettatore e lo spazio. Con questa collezione ho messo in stretta connessione e uomo e natura. Li ho posti  sullo stesso livello quasi abbracciandosi, come unica possibilità di coesistenza”.


The reason for my love of Frankie Morello is that is different. With color and shapes it represents the transgression in fashion. The new collaboration with the Spanish designer Maximo Riera is part of the 'Meets Art' project is the proof of the brand's attention to style and design.
During the 51th International Furniture Fair in Milan from the 17th to the 22nd of April, I will be in a sort of wonderland visiting the boutique in Corso Matteotti 3 and checking out the “The Animal Chair Collection”. The main concept expressed by Riera in collaboration with the brand is to honor the relationship of mankind with mother nature.
The chairs, The Octopus, The Walrus e The Rhino, are made with an advanced technique by JH May, called CNC (computer numerical control), that allows to realize the exact 3D piece directly from the artist drawings. Riera focused on the chairs because he wanted to make those inanimate objects full of life and meanings, representing the hope for a man/aminals coexistence.

27 marzo 2012

Yes Swap!


thanks


Dolcezze siete riuscite a sentire l'intervista che mi hanno fatto ieri su Rai WebRadio8? Spero vi sia piaciuta. 

Ho appena visto che alcune di voi hanno già postato il loro INCIPIT alla prima lezione di scrittura creativa. Complimenti, sono bellissimi!!!! Risponderò ad ognuna di voi in privato. 

Oggi vi voglio parlare di questa splendida iniziativa a cui prenderò parte come pfgstyle. Si tratta dello Swap Party, un meraviglioso momento di scambio fashion. Avete borse, scarpe, abiti o altro che non indossate più? 

Ecco dunque una buona occasione per cambiare guardaroba a costo zero,  vi aspetto perciò a Bologna in Via Caduti di Amola 4/a a partire dalle ore 19. Ingresso gratuito. 

Io farò parte della giuria insieme a Giorgia Olivieri, giornalista e curatrice del blog Boutique di Repubblica Bologna e Silvia Degli Esposti titolare del negozio Gala. L'evento è stato organizzato da Swap Club Italia, pioniera degli swap party,alla cui direzione c'è una vivacissima Tamara Nocco. 

Se non riuscite a venire giovedì' sappiate che esiste comunque anche una community on line swapclub dove si può scambiare comodamente davanti al computer. 

Qualcuno ha una old speedy di Vuitton da swappare?

26 marzo 2012

First lesson for Fashion Writer



Buongiorno fanciulle, eccoci qui a sperimentare questo nostro appuntamento di inizio settimana. La Pfgstyle Accademy si prepara a tessere i fili, sulla carta, fra scrittura e moda, coinvolgendo tante di voi che hanno chiesto di partecipare. Per comodità ho formato un primo gruppo di lavoro, mi aspettano tanti testi da controllare e voglio garantire di poterli visionari tutti.
Le lezioni sono aperte a chiunque, inviate una mail di richiesta a patriziafinuccigallo@gmail.com e via via formeremo i gruppi.

Bene, avete carta e penna? Allora cominciamo.

Punto Uno. Avere un blog di moda è comunque una responsabilità. Non crediate, poiché il tema può apparire frivolo, di lavorare gli argomenti con minore attenzione al testo. Le foto hanno sicuramente un impatto primario e catalizzano l'attenzione, ma poi l'occhio scende e i congiuntivi sbagliati annullano la forza espressiva dell'immagine. Perciò, prima regola, rileggete ciò che avete scritto con molta attenzione. Correggete ripetizioni e non addentratevi in frasi troppo lunghe e contorte. Il messaggio deve essere chiaro e breve. Più la frase è corta, meno saranno gli errori.

Dopo queste prime raccomandazioni passiamo alla cassetta degli attrezzi. Un testo può essere lavorato come racconto, oppure redatto come una "breve" di giornale, ossia una piccola notizia per i lettori. Noi, che lavoriamo per diventare narratrici di moda, dobbiamo unire il taglio narrativo a quello giornalistico. Iniziamo con il primo strumento contenuto nella nostra cassettina: l'INCIPIT, l'inizio di un romanzo, che in chiave giornalistica si chiama ATTACCO. E' il punto di partenza, il momento in cui tutta l'attenzione del lettore è concentrata su di voi. Perciò deve essere perfetto, deve contenere la notizia ma anche l'immagine. Deve aprire uno spazio mentale e rispondere ad una informazione. Ma anche creare un ponte fra voi e l'altro: se il lettore vi darà fiducia lo attraverserà e sarà un primo grande risultato. 
Leggerà la vostra pagina, con il tempo necessario. E poi la consiglierà. 
Diventerà un vero e proprio consumatore di notizie e non una sorta di spam - amazing camuffato per fare pubblicità al proprio blog. 

Un esempio di ottimo incipit?
"Molte lune fa il dollaro era a quota 870 e io ero a quota 32. Il globo era anch'esso più leggero – due miliardi di anime in meno – e il bar della stazione, in quella gelida sera di dicembre, era deserto".  (Iosif Brodskij Fondamenta degli incurabili, Adelphi editore)

Esercizio: ora concentratevi su di voi. Immaginate di recensire un abito oppure un accessorio, indicatemi con una foto quale avete scelto e descrivete in una riga il vostro incipit. Una riga soltanto, ma efficace ed emozionante allo stesso tempo.

Scrivete tutto sotto questo post!

Good morning! Here with the first appointment of the week! Pfgstyle Accademy is ready to check out all your literary work on fashion and style.
We will be divided in different groups so I can make sure I can give all the texts the due attention.
The lessons are open to everyone, just send an email to patriziafinuccigallo@gmail.com


Ok take notes now! Talking about fashion and style might seems silly but is actually a responsibility. Picture are important, that is for sure, but so is the grammar and how the article flows.
So first double check what you have written , no repetitions or long and obscure sentences. The message has to be clear and direct. Short sentences are best.

Then other suggestions: you can write your piece like a fiction book or like a newspaper article, what is best is a mix between the two. The beginning of the piece is the most important part, is where all the attention is focused on you. It needs to be perfect and you have to tell the news and use the picture. It has to project the reader in a differnet dimension.

So now is up to you: imagine you have to do a review on a dress or accessori, point out the picture you have picked and write your piece. One line is enough, it has to be interesting and moving at the same time.

24 marzo 2012

A lezione di Fashion Writer, le nuove narratrici della moda


Ragazze vi ringrazio tantissimo per le numerose mail che mi avete inviato, francamente non me lo aspettavo. Ciò mi induce a pensare che molte di voi hanno voglia di raccontare e narrare, nel vero senso della parola, il mondo della moda. Perciò, come promesso, ci vediamo su questo schermo lunedì prossimo con la prima lezione di scrittura creativa per fashion writer

Data l'entità delle richieste, e la mole di esercizi da correggere, inizieremo a lavorare con un primo gruppo che comunicherò lunedì. Ai molti che me lo hanno chiesto non ci sono costi da sostenere.

Intanto vi lascio questo fine settimana con le immagini tratte dal libro Drawing Fashion. The art of Kenneth Paul Block, redatto da Susan Mulcahy. Block è stato uno dei più grandi illustratori del mondo.


Continuate a scrivermi e condividete !!! patriziafinuccigallo@gmail.com

As the cornerstone of Women’s Wear Daily’s fashion illustration department for over 30 years, Kenneth Paul Block witnessed and recorded one of the most important periods in fashion history. Drawing Fashion is the first monograph on the artist and brings together a lifetime of drawings, watercolors, and observations. Whether drawing the latest from Balenciaga, Chanel, and Saint Laurent or sketching sensational portraits of Gloria Vanderbilt and Jaqueline Kennedy Onassis, Block’s style is unmistakable, and captures a critical moment in time when fashion, art, and commerce coincided.


23 marzo 2012

Pfgstyle a K.Lit il primo festival dei blog letterari






Buongiorno fanciulle! Posso finalmente annunciarvi questo bellissimo progetto nato con K.Lit il primo Festival Nazionale dei blog letterari. Pfgstyle è stato invitato come unico blog di letteratura e moda, ci troveremo a Thiene il 7 e l'8 luglio prossimi. I temi con i quali ci confronteremo saranno molteplici, uno di questi riguarderà proprio il rapporto tra moda e scrittura.Fra qualche settimana avrete il programma preciso degli eventi che faremo al Festival. 

Posso dire che sono entusiasta di questa collaborazione, da un lato perché il lavoro che stiamo facendo con pfgstyle è complesso e non è certo immediato come un outfit o una foto dell'ultimo occhiale indossato da un'attrice. Dall'altro perchè il nostro stile sta incontrando un pubblico preciso e giovane in grado di puntare alla differenza, alla sostanza delle cose. 
Partecipare a K.Lit è dunque per me e per il mio staff un forte incentivo a continuare in questa direzione. Come lo sono state le vostre mail a seguito del mio annuncio di voler definire una nuova categoria professionale: le fashion writer, ovvero le narratrici di moda. Perciò continuate a seguirci in questa avventura perché da lunedì lancerò, qui su pfgstyle, una nuova rubrica dedicata proprio alla scrittura creativa applicata alla moda. 

Chi vuole diventare parte del progetto "pfgstyle Academy per fashion writer" si faccia avanti e comunichi la sua mail a patriziafinuccigallo@gmail.com

Gli esercizi che vi indicherò durante le lezioni saranno da me corretti e rinviati sulle vostre mail.

21 marzo 2012

175 candeline. Buon compleanno Tiffany!

 
“Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c'è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorchese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d'afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso”. 

Lo avete riconosciuto? E' l'incipit del best seller Colazione da Tiffany, scritto da uno splendido Truman Capote nell'anno 1961. Non è il libro che preferisco fra i tanti suoi, tuttavia mi rimanda ad un immaginario in qualche modo “benevolo”: Audrey Hepburn, la New York pop e l'America dei Kennedy, le Chevrolet...e le vetrine di Tiffany, la più esclusiva gioielleria del mondo. Mezzo secolo fa il film, diretto da Blake Edwards, incassò due Oscar e rese Capote ricco e molto, esageratamente, famoso. 
Ieri a Milano si sono festeggiati i 175 anni del marchio con una nuova collezione di gioielli dal nome suggestivo Light of Dawn, il Bagliore rosato dell’aurora. Una serata ricca di piccole definizioni culinarie come il braccialetto Tiffany al cioccolato bianco, con sfumatore in rosa, riproducente il nuovo prezioso bracciale. E resa magica dalla performance delle  campionesse italiane di ginnastica ritmica le quali, a suon di musica e illuminate dai gioielli Tiffany, hanno regalato un lungo istante di silenzio e di danza spettacolare.
 Di strada dunque ne ha fatta quel piccolo negozio di Charles Lewis Tiffany aperto nel 1837, dove entravi per comprare un gioiello ma anche un quaderno o un pennino da scrittura. Fu solo con l'ingresso del socio John B. Young che il nome mutò in Tiffany & Co e definì meglio il suo percorso commerciale. Un brand, dunque, attraversato da piccole storie e grandi immaginari. Commedie romantiche e bagliori da red carpet. Oggi è quotato in Borsa e ha ricavi in crescita. 
Che cosa penserebbe Capote se fosse vivo? “Non c'è niente di nuovo nel mondo, eccetto la storia che non conosci”.

Rewind



Ci sono persone che hanno fatto la televisione italiana. Ieri sera due di questi grandi, meravigliosi, protagonisti erano presenti al mio salotto. Si tratta di Mario e Pippo Santanastaso il duo comico scoperto da Marcello Marchesi negli anni '70. Figli della commedia italiana  hanno lavorato con le donne più belle di quel periodo come  Barbara Bouchet, Edwige Fenech, Ornella Muti. 

Con uno sguardo all'indietro si rivaluta sempre tutto. Le mode e chi le ha fatte. E' stato così per la commedia nazionale sul grande schermo, oggi è ormai diventata un cult. Lo stesso vale per le giunoniche attrici, le morbide forme, la sensualità femminile lontana anni luce dallo spirito androgino.

 Erano tempi in cui c'era da ridere, quelli.  Ieri sera li abbiamo scoperti, qualcuno rivissuti. Insieme ai giochi clik clak.      

20 marzo 2012

Choose your color


"Se vuoi sognare e hai bisogno di un tonico, rovescia la coppa del cielo e beviti l'azzurro",  scriveva il poeta colombiano Louis Vidales

Eppure il colore è tutto un gioco tecnico di frequenze, segnali elettrici e percezione. La luce, precisiamo, è complessivamente bianca perché è la somma di tutte le frequenze dello spettro visibile. Ma nei colori c'è tutta una magia, persino simbolica. Sono un ventaglio aperto di emozioni, una ricchezza di rimandi personali, di stati d'animo. 

Il viola, che a me piace tanto, è riconosciuto come il colore dello spirito. Ma è anche il colore della volontà, della trasformazione. E' il colore dell'emozione e del cervello destro, legato alla meditazione. 
Mi mancava soltanto un Moleskine attinente. 

E voi? A quale colore appartenete oggi?


"If you want to dream and you need a tonic, flip the cup of the sky and drink its blue" those are the words of the Colombian poet Louis Vidales.
The color is a game of frequencies, perceptions and electrical waves. Colors are magic, there is mystic about it. Is a wide spectrum of emotions, personal reminiscences, moods.
I love purple, the color of the spirit. The color of will and changes. The right side of the brain, connected to the meditative state.
I was just missing the right Moleskine shade!
And you? What's your color today?

19 marzo 2012

Basharatyan V. Le parole


Ci sono mondi tutti da esplorare. Da condividere, delicatamente. Senza eccessi, né lussi paventati. Che poi si sa, a luci spente i conti tornano ad essere contabilità. Questa mattina, con qualche linea di febbre addosso, ho spulciato  tra le carte conservate durante la settimana della moda, vittima di quel principio assurdo per cui  tutto si mette da parte che magari ti può servire. Ma quei fogli ormai hanno perso appeal, come  gli inviti  grazie ai quali venti giorni fa le porte dei palazzi milanesi ti si aprivano come magici scrigni. E in un ambizioso fruscio di abiti, luci e scatti fotografici stavi lì a guardare, come in un film, la ricchezza che ti passava di fianco. Era sufficiente crederci un po’ e in qualche modo essa ti avrebbe avvolto, inebriato.  
 Tuttavia una cartelletta l’avevo protetta bene. Perché lei, Veronica Basharatyan classe 1985, è stata davvero innovativa. E quella ricchezza esterna, di cui parlavo prima, questa volta mi è entrata dentro. Correndo allegramente tra un mio pensiero e l’altro.
Così ho visto “Balkaria”, la collezione autunno/inverno 2013, srotolarsi sotto i miei occhi. E questa zona del Caucaso settentrionale, antica e ricca di tradizioni, emergere imponente attraverso i caftani, le camicie a tunica, le  mantelle di feltro, le sete rarissime, le sciarpe decorate, i soprabiti burka dalla cintura stretta. I ganci, i bottoni e i ricami preziosi che riproducono quelli antichi, realizzati a mano in uno dei villaggi del nord Balkaria. 
Veronica Basharatyan ha lavorato tanto sull’identità femminile anche nella collezione P/E, che dichiara ispirata all'Iran: dove un lungo strato di parole avvolge il corpo e lancia messaggi di emancipazione. 

Veronica tu sei nata in Russia, perché i rimandi all’Iran?
“Ma sai, ho cercato alcune informazioni sul mio cognome che ha origine iraniane, nell’antica lingua farsi significa portatore di buone novelle. Sono anche partita per l’Iran in un viaggio per così dire di conoscenza”.
Legami di mente e di immagini, vedo.
“ Sì, la precedente collezione Surreal Hidden Beauty è stata  fortemente influenzata dal mio viaggio, volevo recuperare il senso di ciò che sta sotto la copertura, il corpo chiuso nel chador. Mi interessava lavorare sulla donna come portatrice di significato, per questo ho fatto scrivere sugli abiti sia le canzoni che le poesie tradizionali iraniane nella lingua farsi”.
Per rimarcare la libertà di parola?
“Per rompere stereotipi e veicolare le tradizioni di un popolo. Quelle culturali, intendo”.
Sono abiti trasparentissimi, dubito che le donne iraniane possano indossarli.
“E infatti le sfilate le faccio qui. Ma il messaggio è universale. E, soprattutto, resta impresso”.



After the luxury and fashion overexposing of Milan fashion week I was home writing and looking through all the invites, the shiny papers and envelopes. Out of the bubble of cocktails and fashion shows the glitters of that world didn't sparkle so much.
But among all these suggestions and encounters one stands out: the innovative collection of Veronica Basharatyan, born in 85. The 2013 Autumn/Winter collection is inspired by the beauty of Caucasus: caftans, precious silks, capes, handmade scarfs. The bottons, the precious embroidery inspired by the one handmade in the Balkarian villages.
We had the chance to ask some question to the talented fashion designer.

- Veronica, you were born in Russia, then why were you inspired by Iran?
- I was looking in the Iranian origins of my surname that in Old Farsi means "the one bringing good news". Then I visited Iran to know it better.

- I can tell there is a strong connection between your mind and the imagery you produce.
- Yes the past collection Surreal Hidden Beauty was strongly inspired by my travel, I wanted to bring back the sense of the body hidden by the chador.

- To make a statement on the freedom of speech?
- To break all the stereotypes and show the cultural traditions of a country.

- So many of your dresses are see through, they are not meant for Iranian women.
- I have my fashion show in Europe but the message is still there.

  

17 marzo 2012

New jobs: fashion writer



Esprimere l’unicità, esaltare le emozioni. Raggiungere i lettori al cuore ed esprimere sul tuo blog quell’alchemico rapporto tra l’abito in vetrina e la voglia immediata di indossarlo. Di questo abbiamo parlato giovedì scorso, a Nola, durante il primo incontro tra scrittura e moda, un sodalizio culturale reso possibile grazie alla partnership fra noi e Giorgia & Johns avviata per la terza edizione WriteWear. Ho incontrato dunque le fashion blogger campane e insieme abbiamo lavorato sulla scrittura. Blocco alla mano, le fashion blogger si sono dirette in mezzo agli abiti cercando di individuare il capo, o l’accessorio, che in qualche rimandasse ad un’emozione precisa. Dimenticando per un attimo la tendenza tout court e lavorando invece sulle suggestioni e sui rimandi, sui colori e sulle sensazioni che le stoffe o i disegni lasciavano trapelare. Una volta sedute le fashion blogger hanno descritto l’oggetto scelto, puntando sul legame tra lo sguardo e la sfera emotiva. Ne sono usciti piccoli racconti suggestivi, legami con la memoria, attacchi giornalistici perfetti o pezzi di vita personale incrociati per un istante  con le stoffe o animati dai colori primaverili. Così la nuova collezione Giorgia & Johns ha dato voce all’emozione nella quale ognuna di loro si è rispecchiata. Dunque raccontare un capo è sempre un percorso tangibile e preciso. E’ sbagliato, invece, copiare ed incollare i comunicati stampa. 
Il compito di una blogger di moda è restituire ai capi la loro storia. E, ancor di più, quella primitiva complicità che lo stilista, in fase di creazione, ha catturato nelle pieghe del mondo e restituito, magari, sotto la forma di una gonna plissé.
Per questo mi è piaciuto definire una nuova categoria che va oltre il semplice outfit: la fashion writer ovvero le narratrice di moda. Volete dare corpo a questa idea insieme a me? Scrivetemi a pfgstyle@patriziafinuccigallo.it.

Insieme interpreteremo la moda. 

Intanto seguite le fashion writer appena "laureate"



14 marzo 2012

Diventa modella per WriteWear


Sarà una giornata curiosa. Sotto diversi aspetti. Scegliere le modelle per la sfilata del 20 aprile è complicato  giacché si tratta di WriteWear e le dieci ragazze che indosseranno gli abiti di Giorgia & Johns dovranno in qualche modo rappresentarlo. Ma come si porta all'esterno un'emozione? 
Non con gli sguardi vitrei e severi delle top model e neppure, credo, con l'avanzare di una gamba dopo l'altra come cavalli a una parata. Penso che il volto, ma anche il corpo che lo sostiene, debbano avere la meglio su tutto il resto. Sugli stereotipi, sui desideri maschili, sulle mini taglie, sull'età che avanza. 
Dunque, corriamo lontano anni luce dai cliché sociali e sporchiamoci di Sacher. Pazienza se la ragazza che pubblicizza il detersivo sbiancante è magra come un'acciuga. Prima o poi gli ormoni e la natura infieriranno anche su di lei. Una tragedia annunciata senza nemmeno un briciolo di torta. 

Ma secondo voi, come dovrebbero essere davvero le modelle? 

13 marzo 2012

Italia Independent Party


 Non avevo che l'imbarazzo della scelta, ieri, in una Milano costruita sugli eventi. Sulle presentazioni, i cocktail, i press day, il gioco di presenze. Ma non ho avuto dubbi quando ho guardato il video della campagna spring - summer 2012 "Be Independent. EveryWhere". Sarei andata lì. Per respirare moda e design insieme, soggetti multipli e location da Andy Warhol.
 Quella sorta di hangar che è la sede di Via Pestalozzi non l'avevo mai visto. E quando sono entrata è stata subito passione: per le foto, gli spazi, le scritte sui muri, i divani illuminati dall'interno, i tubi metallici. E le persone, a metà tra il fruitore di moda e quello che l'inventa, tra il pensiero che ne fa parte e la gamba nuda che lo rappresenta. E' vero, c'è una sorta di mondo in quel brand che ruota intorno a Lapo Elkann. Ed è vero altresì che nonostante le avversità mediatiche lui resta e rappresenta un raro accordo tra moda e cultura. Non so se insita nei costosissimi occhiali colorati che ieri presentavano durante il party. Ma sono certa invece che la si percepisce nel video girato in Giordania, Israele e nei terriotri palestinesi. Da Eilat a Petra, da Tel Aviv a Gerusalemme, passando per Betlemme e attraversando il deserto del Negev con le sue montagne di pietra rossa, scendendo fino al Mar Morto e immergendosi nel Mar Rosso, chilometri di deserto intervallati da città dove palazzi modernissimi sorgono a fianco di edifici antichi migliaia di anni, montagne rosse che cadono a picco sul mare turchese, palme e ancora montagne all’orizzonte. 
Come lo riconosco, quel raccordo tra moda e cultura, nella filosofia aziendale, "essere indipendenti è scrivere ogni giorno la propria storia", e nelle parole dello stesso Elkann, che paiono uscite dalla bocca di Oscar Wilde: "Non siamo un'azienda che fa moda, siamo un'azienda che fa stile" .

Insomma sono rientrata a casa felice. Saranno stati i due bicchieri di mojito? Chi può dirlo. Tuttavia stamattina, quando mi sono alzata, uno strano sentore di pop art mi ha condotto dritta dritta in libreria. A comprare Pop di Francis Mark.

Yesterday in Milan I was spoilt for choice: happenings, vernissage, cocktails, inaugurations and so on!
With so much to pick from I decided to go see the Spring Summer 2012 "Be Independent. EveryWhere" , an event charged with art and design in a location Andy Warhol worthy!
The hangar in via Pestalozzi was amazing, breathtaking: lit sofas, industrial settings, writing on the walls. The crowd: fashionistas, stylists and all the beautiful people, among them all Lapo Elkann, always on top of his game despite everything, a melting pot of culture and fashion.
You could sense it not from the insanely glasses presented but from the video on show shot in the middle east from Petra to the Dead Sea, miles of desert, modern cities and more desert on the horizon.
Everything was reflecting the company motto "Be independent is to write your story every day" and Elkann own word "We are not a fashion brand but a we create a very distinct style". Oscar Wilde could have said the same.

I was back home feeling lightheaded and happy, like I just had a massive POP hungover! Cheers!


11 marzo 2012

Elle Beauty Awards in Cosmoprof


Buona domenica fanciulle. Ho trascorso davvero due giorni divertenti al Cosmoprof di Bologna fra trucchi, serate, creme e premiazioni. Ieri sera sono stata invitata all'evento organizzato dal mensile  Elle Beauty Awards, un premio che ha decretato i dodici prodotti migliori dell'anno divisi in dodici categorie. Dallo  scorso mese di luglio, fino a febbraio di quest'anno, una giuria di esperte beauty, fra cui la mia amica Luciana Caramia (meravigliosa!), ha selezionato una serie di cosmetici ritenuti migliori sul mercato. I lettori di Elle hanno poi identificato i preferiti. 
Alcuni, fra quelli che hanno vinto, li suo anch'io: il rossetto Rouge Allure Velvet l'Exubérant di Chanel così come lo smalto numero 509 Paradoxal, il mascara effetto bambola Hypnôse Doll di  Lancôme e il siero Visionnaire Correcteur,  la crema nutriente Firming Body Cream di Shiseido e la terra abbronzante Sea Star Bronzing Blush di Estée Lauder. 

E tra profumi e balocchi un Duccio Campagnoli più in forma che mai. L'ho lasciato sindacalista e lo ritrovo a capo della Fiera di Bologna. Come direbbe una vera fashion blogger sgranando gli occhi davanti alla sua Vuitton...

Adoro!!!!! 

9 marzo 2012

Lipsy London Giveaway for my follower


Buongiorno fanciulle! Alzata benissimo e di ottimo umore. Mi trovo all'interno di un meraviglioso centro Mességué e fra qualche ora mi butterò in piscina. Poi massaggi e pulizia del viso. 

Nel frattempo vi abbandono fra le braccia di Lipsy London, un brand meraviglioso che ho scoperto da qualche giorno grazie a questa nuova collaborazione. Andate sul loro sito a vedere che abiti carinissimi!!

 Lipsy London è la nuova fashion-mania che spopola a Londra, un giovane marchio inglese che ha il suo quartier generale vicino ad Oxford Street. Con una forte influenza anni '50 Lipsy London presenta la collezione primavera/estate 2012 ispirandosi al classico abito da ballo studentesco delle debuttanti, ma aggiornato e rivisto per creare una moderna silhouette dal sapore vintage. 

Amato da Pixie Lott, con la quale Lipsy ha lanciato anche una linea, il marchio gode di 280 punti di vendita tra Inghilterra ed Irlanda e i suoi capi vengono venduti attraverso grandi catene internazionali di retail di High Street, tra  queste Selfridge, House of Fraser, Top Shop e grandi magazzini come Robinson a Singapore e Bloomingdales negli Stati Uniti. 

Bene, l'abito della modella potrebbe essere vostro. 
Come? Partecipando a questo nuovo giveaway. 

Vi annuncio che in caso di commenti doppi uno non sarà conteggiato. 
Buona fortuna!!!

Cosa dovete fare per vincere il vestito

1- Cliccare MI PIACE sulla pagina Facebook di PFGSTYLE QUI  e di LIPSY LONDON QUI

2-Diventate follower di pfgstyle QUI o cliccando a sinistra alla voce Google Friend e su Bloglovin QUI
2- Lasciare un commento sotto questo post e dove possiamo reperirvi
3- Condividere il giveaway sulla vostra pagina facebook

Il vincitore sarà estratto casualmente attraverso il sito Random.org. Saranno considerati validi solo i commenti in regola con i punti sopraindicati. 

Il contest si chiuderà il 18 marzo a mezzanotte!
  Sweet fashion giveaway Lipsy London
 
How can you become the lucky one?
Just follow those easy steps

1. like the Pfgstyle Facebook page and the Lipsy London HERE
2. Become a follower of pfgstyle on Google Friend and Bloglovin
3. Leave us a comment!!!
4. Share the giveaway on your Facebook page

Easy!!! So ready, steady...click!


 

 

7 marzo 2012

Il mio salotto "Curvy"


Quando si conosce un uomo così poi non si dimentica. E non è cosa comune, ben lo sapete, avere un tal positivo giudizio nei confronti della categoria maschile. Ma tant'è, Paolo Reggiani mi ha proprio colpita al cuore. A suon di tagliatelle con salsiccia gialla, panini alla castagna e crema caramellata al parmigiano reggiano.
 Ieri sera è venuto al mio salotto e ha cucinato per noi tutti, cinquanta persone affamate, offrendoci un piatto veramente particolare. La salsiccia gialla ( la base è di suino, zafferano, zenzero, cannella, chiodi di garofano e parmigiano reggiano) è un  rarissimo alimento ormai estinto dalla nostra tradizione culinaria le cui origini risalgono al lontano 1821. Le ultime tracce si fermano alla storica drogheria Giusti di Modena. 

Paolo Reggiani lo ha rimesso in tavola e ora lo si può gustare nel suo ristorante Laghi a Campogalliano. A portarlo fra le mura di casa mia è stato il giornalista e scrittore Andrea Guolo, autore di un libro vendutissimo dal titolo La cucina ritrovata, Morellini editore. 

A presentarlo ieri sera la giornalista Rai Lisa Bellocchi e l'espertissimo Giancarlo Roversi. Il volume di 350 pagine raccoglie 80  ricette ormai in disuso, scovate da un gruppo di collaboratori mandati in giro per l'Italia proprio con l'obeittivo di  riacciuffarle e riproporle ai nostri sensi. Andrea Guolo è anche il direttore responsabile del sito Il Mangione.it, il primo portale che ha offerto ai clienti dei ristoranti la possibilità di esprimere un giudizio sui locali testati. 

Una cena superba condita dai vini che il sindaco di Campogalliano Stefania Zenni ci ha portato direttamente a mano. 

Avete capito la vera ricchezza? Altro che pillole per dimagrire :) 





Paolo Reggiani is an unforgettable man! A rare bird! With tagliatelle with yellow sausage, caramelized cream with parmigiano reggiano, I've fallen in love with him.
He was the chef that cooked for me and my guests at the literary diner we had yesterday night. 
The yellow sausage he made is a recipe long lost in the past tradition a real delicacy.
You can taste it at Paolo's restaurant at the Lake of Campogalliano. I was introduced to this extraordinary chef to Andrea Guolo author of the book "La cucina ritrovata". The book was presented by the RAI journalist Lisa Bellocchi and the expert Giancarlo Roversi.
At dinner we had the wines offered by the major of Campogalliano Stefania Zenni.
Who is on a diet now?


6 marzo 2012

Casting! Giorgia & Johns for WriteWear



Buongiorno bellezze! Questa mattina, nonostante la pioggia fittissima, mi sono svegliata di ottimo umore. Sono un tipo invernale, ormai lo sapete, intimista e intellettualmente nordica. Ma ci siete voi e allora mi rallegro. Con i vostri abiti colorati, la voglia di giocare, i dubbi sentimentali, la grinta che non manca mai. 
Perciò vi annuncio due cose bellissime: una nuova collaborazione, della quale vi parlerò nei prossimi giorni che vi porterà un abito strepitoso e una giornata da trascorrere insieme.


Grazie al meraviglioso brand Giorgia & Johns, con il quale stiamo facendo WriteWear, posso incontrarvi tutte giovedì 15 marzo a Nola per fare un vero e proprio CASTING!!! 

Si avete capito bene, io e Giorgia & Johns sceglieremo le modelle che sfileranno il 20 aprile, in occasione della premiazione dei vincitori di  WriteWear, presso l’headquarter dell'azienda.   
  
CULTURAL CASTING: vuoi diventare la nostra modella? 
Allora vieni al negozio Giorgia & Johns di Nola dalle ore 16,30 alle ore 18,30 presso il Centro Commerciale Vulcano Buono. 

Se abiti molto lontano puoi inviare il tuo outfit via mail a questo indirizzo 

marketing@giorgiaejohns.it

Ricordatevi che dovete proporre, con il vostro look, una suggestione letteraria ispirandovi al titolo del concorso Le parole tra noi leggere. 

Se però non vuoi fare la modella ma la scrittrice puoi partecipare al mini laboratorio che organizzerò lo stesso giorno per tutte le aspiranti romanziere. 
     
Nella giornata dell’evento, inoltre,  potrete beneficiare di uno sconto speciale del 10% su tutta la nuova collezione primavera / estate 2012 di Giorgia e Johns.
      
Vi aspetto!!!



Morning Sunshine! Today, despite the heavy rain, I woke up feeling great!
I love the winter, I am reflexive person. I love my readers: always on the look for new adventures, love or just the perfect pair of red shoes.
So much energy we could lit up a city!
Now two great news: a new collaboration which would give one of you a fab dress and a day to spend together.
Thanks to  Giorgia & Johns, the fashion brand sponsoring WriteWear, I can all meet you Thursday the 15th of MArch at Nola for a real Casting!!!
The Giorgia&Johns will pick the models that will do the catwalk at their show on the 20th of April at the ceremony for the Write Wear Awards.
Do you want to be one of our models?
Then come at the Giorgia & Johns in Nola from 16.30 to 18.00 to Centro Commerciale Vulcano Buono. 
If you live far away send us your outfit via email and remember you have to submit a piece inspired by the title of the competition "The light words between us". 
If you want to be a writer and you are not interested in the catwalk sing to my writing workshop that it will be held the same day for all the aspiring writers.
That day you will be given a 10% discount on all the new S/S collection by Giorgia e Johns.
      
See you there!!!


5 marzo 2012

Balenciaga white hat.


Perché amo Cristòbal Balenciaga? Perché prima di tutto era un'artista, un illuminatore. Metteva i nervi nelle sue stoffe, tanto da farle sembrare rigide. Come restassero in piedi da sole, nella forma che lui progettava. 
Poi annusava i colori della sua terra, la Spagna e li combinava come i quadri di Goya o Zurbaràn sui corpi delle clienti. Infine, con le suggestioni del flamenco, rendeva l'abito da sera un ricordo. 

Quando nel 1968 Balenciaga chiuse  gli atelier, deluso dalla moda di massa e dalla volgarità, molte delle sue clienti scesero in lutto. Mona von Bismarck ( figlia di uno stalliere, cinque matrimoni e poi miliardaria), altezzosa figura tra le più fotografate d'America, pianse addirittura a letto per tre interi giorni. 

Balenciaga aprì la sua prima casa di moda a 24 anni nella città di San Sebastian (sono appena tornata, meravigliosa in stile Belle Epoque), poi fu la volta di Madrid e Barcellona. Ma a causa della guerra civile fu costretto a  chiuderli. Per poi riaprire nel 1937 a Parigi, da quel momento divenne il grande stilista che tutti conosciamo. Con gli abiti disegnati a compasso, con palloncino, scamiciati o effetto tunica. 
Nel 1944 il noto parrucchiere Guillaume  inventò per Balenciaga una nuova pettinatura in grado di sostenere l'eleganza dei suoi vestiti. Si trattava del nodo attorcigliato sulla nuca, diventato poi il famoso chignon.

Ma Balenciaga era un uomo schivo, silenzioso, ascetico. Un genio. 


"Uno stilista" - diceva- "deve essere un architetto per il taglio, un scultore per la forma,un pittore per i colori, un musicista per l'armonia e un filosofo per lo stile". 


Qui indosso un cappello vintage Balenciaga e una giacca bianca di Karl Lagerfeld. 
Vi piace l'accostamento?


Why do I love Cristobal Balenciaga?
First of all he was an artist, an illuminist! 
He used the colors of his native country, Spain, like Goya and Zurbaran, painting on the bodies of his clients. The fabric would become innervated by his prolific fantasy, creating every time a different suggestion.
Finally, like the flamenco, he would make the evening gown a daydream! 

When in 1968 he closed down his atelier, disgusted by the tackiness and vulgarity of the fashion of the time, some of his clients, like Mona von Bismarck, cried for three entire days.
He was an eclectic artist, a real genius! He is greatly missed by whoever loves fashion and beauty all over the world.
Here I am wearing a Balenciaga hat and a Karl Lagerfeld jacket.
How do you like it!? 


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