“Il talento si riconosce nella forza di una visione”,
così è per Ginevra Elkann curatrice del libro May I Introduce You? una sorta di Bibbia sui migliori talenti artistici internazionali.
Meglio, debbo ammettere, non si sarebbe potuta esprimere. Laddove la parola creatività, come lei stessa sostiene, è un insieme di “ingegno, conoscenza, visione e concretezza”. Il libro, bilingue perché ormai si lavora così, è nato grazie alla collaborazione con Stefanel ed è stato pubblicato da Electa, madre di tutti i cataloghi “creativi”.
Meglio, debbo ammettere, non si sarebbe potuta esprimere. Laddove la parola creatività, come lei stessa sostiene, è un insieme di “ingegno, conoscenza, visione e concretezza”. Il libro, bilingue perché ormai si lavora così, è nato grazie alla collaborazione con Stefanel ed è stato pubblicato da Electa, madre di tutti i cataloghi “creativi”.
C'era bisogno di un corposo volume, centosessanta pagine e svariate foto, per raccontare venticinque talentuose persone.? Me lo sono chiesta quando lo hanno presentato a
Bologna, nello splendido store L’inde Le Palais. Ho risposto sì. In mezzo a un mondo ossessivamente in
mostra e pieno di nulla il catalogo talents (perché in fondo di questo si
tratta) mi ha restituito una sorta di rara ispirazione. Ascoltando, ad esempio,
Babak Jalali regista al suo primo lungometraggio con Frontier Blues “la creatività è non essere
legato alle regole” e se lo dice lui nato in Iran non posso che credergli.
Oppure Leonora Hamill, parigina, classe ’78 che alla domanda su cosa considera creativo risponde “ su grande scala, e senza
nessuna particolare preferenza d’ordine le migliori invenzioni sono la
lavastoviglie, l’alfabeto e il cinema”.
Come darle torto, quando io stessa sono dedita all'alfabeto e al cinema da sempre e
alla lavapiatti da qualche giorno. E solo leggere Bella Freud, stilista londinese il cui nome mi
piace da impazzire, la quale non cerca un luogo ideale per
ispirarsi giacché “ è solo un’altra strategia per indugiare”. E mi è piaciuto anche il logorroico Carlo Lavagna, l’unico con due
pagine di risposte per tre domande solamente, regista surreale che adora Perec e
Murakami e che dispone di 1300 euro in tasca con un consiglio a bassa voce direzione Beirut. Insomma una piacevole lettura e un bel viaggio. Che si inceppa un po' su Lapo Elkann: l’ambiente creativo ideale?
“...l’oceano, la montagna, una barca, le mie macchine, la mia casa, un aereo, il
mio ufficio e la sauna”. Ma con tutto questo bendidìo, caro Lapo, che bisogno c’è di stare pure lì a creare?
molto divertente! ciao cara
RispondiEliminama quindi questo bel libro dove si può comprare?(se si può comprare)è da un po' che lo vedo girare(ricordo che ne aveva parlato anche dalla Bignardi) ma non l'ho poi mai materialmente visto!carlotta:)
RispondiElimina@grazie micky
RispondiElimina@ciao Carlotta, mi informo
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