2 novembre 2011

WriteWear for Wedding Angels La Finale


Megi Ndriollari
 Donatella Marchionne
Caterina Ferraresi
Milena Preti
Ilaria Mariotti
Alessandra Massagrande
Victoria Barygina
Katia Ceccarelli
Antonio Contini
Eleonora Rontini
Francesca Lombardi


Eccoci qua verso la finale di WriteWear for Wedding Angels. Questi sono gli undici racconti andati dritti dritti alla finale. Solo uno sarà il vincitore, il suo  racconto ispirerà il team di Foglia Argenteria che realizzerà, per l'occasione, uno splendido gioiello. La premiazione verrà effettuata sabato 5 novembre alla fiera Tuttosposi di Firenze, Fortezza da Basso, alle ore 16,30



Vi aspetto tutte quante anche perché, prima della premiazione, le Wedding Angels hanno organizzato una grande sfilata presentata da Natalina Villanova. Insieme a noi tre note fashion bloggers e amiche dolcissime: Lidia de Cicco di Fashion de Liz, Martina Cancellotti di Glamour Marmelade e  Veronica Caputo di Je Veronique. Sulla passerella anche qualche fidanzato. Quale? Ehhhhh....:) 

Intanto leggete i racconti in finale. A voi quale piace di più?
Votate il vostro racconto preferito!  
Grazie alle Wedding Angels l'autore vincerà un pranzo per quattro persone, da consumarsi il 13 novembre al Castello Il Palagio Via Campoli 124-140 Mercatale Val di Pesa (Firenze), la splendida zona del Chianti 

Ricordate che i voti saranno giudicati validi solo se sarete iscritti alla pagina FB di pfgstyle QUI e wedding angels QUI!!    





1) Megi Ndriollari
Penso che per tutte, prima o poi, arrivi un momento in cui si voglia stare da sole. Un momento in cui non se ne possa più di storie complicate o semplicemente un momento in  cui ritrovare sé stesse. Ecco, ero in uno di quei momenti quando il 21 novembre 2008 incontrai la mia anima gemella. Serata in pizzeria con amici comuni. Problema? Lui è accompagnato da una tipa alla quale è evidente che non piaccio per niente. Solo due frasi di cortesia, ma c’è qualcosa di lui che mi fa desiderare disperatamente in un altro incontro. Tanto da farmi tornare a casa piangendo,  volendo ritrovarlo ma allo stesso tempo non sapendo cosa fare perché è impegnato, e io non sono mai stata una “sfascia-coppie”. Dopo aver cercato in rete tutti i Marco (e, per sicurezza, anche i Gianmarco) di Bologna e provincia, nessun risultato. Destino vuole che una mattina lo incontri in corriera, e così altre tre volte.  E, tutte le volte, lui così carino da accompagnarmi a lezione. Poi un giorno arriva la dichiarazione che supera ogni vaga speranza, che mi manda in tilt e alla quale non riesco nemmeno a rispondere. Alla quale, però, continuo a rispondere ogni giorno, perché ora è qui accanto a me che dorme beato.

2) Donatella Marchionne
Che cos’è l’amour?

Devo rispondere proprio a questo quesito.
Secondo me è tutto quello che ci fa stare bene o male o entrambe semplicemente per un’inezia:  basti pensare a quante giornate siamo stati tristi perché abbiamo avuto un’incomprensione con un amico o perché siamo impotenti alla problematica di una persona a noi cara o quanti momenti siamo stati felici solo perché una persona a cui vogliamo bene aveva ricevuto una bella news o osservando il nostro animale domestico.
La peculiarità dell’amore è che così potente da sconvolgerci la vita in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Ogni volta lo affrontiamo in modo diverso: dopo varie esperienze, a malincuore siamo più cauti e più frenati, per la paura di farci nuovamente male. Forse certe volte preferiamo vivere di rimpianti (ma se …) che viverci veramente quel sentimento. E poi ci ritroviamo con il solito dilemma: inseguire l’ideale o accontentarsi di quella persona che ci fa stare bene? Io, ora come ora, non saprei cosa rispondere perché è come se mi trovassi ad un incrocio dove non so proprio quale strada scegliere.

3) Caterina Ferraresi
Una lunga buona vita
   
-Mi vuoi sposare?- chiese lui
-Si- disse lei.
Fu così che andò. Lei mise un cappellino con le rose, lui una cravatta
nuova blu.
Questo le venne in mente, mentre intorno la gente le stringeva le mani
e sussurrava piano.
Era stata una buona vita, ed era stato quasi sempre amore.
Lei aveva un cappellino grigio, lui una cravatta nuova nera.
-Sempre il primo- pensò lei. Ti è sempre piaciuto arrivare per primo.
E poiché sorrideva si meravigliò di sentire una lacrima che le scorreva lungo il viso.

 4) Milena Preti
STALAG
Obrslesia, Stalag VIII B 16 giugno 1944

Adorata Emma,
affido questa lettera all’amico Gianni, sperando che riesca a consegnarla. Nell’ultima conta lui ha accettato di far parte delle divisioni R.S.I. e lo faranno rientrare in Italia per combattere al fianco dei tedeschi o almeno così gli hanno detto. Sono rinchiuso in questo stalag da quasi un anno e non so nulla della mia famiglia, né di te. Dal recinto dietro la fabbrica dove costruiamo rotaie, riesco a vedere una piccola chiesa che tanto mi ricorda quella di Cavezzo, dove ti ho promesso davanti alla Madonna che ti avrei sposata. Aspettami, perché non lascerò che la follia di questo posto mi vinca. Ieri sono riuscito a prendere un corvo, tirandogli un sasso. L’ho diviso con altri due compagni, ma uno di loro questa notte è morto. Fatichiamo a riconoscere i nostri corpi, tanto siamo provati dalla fame, dalle morti e dalle atrocità. Negli ultimi mesi con i treni sono arrivati degli ebrei, anche italiani. Alloggiano sotto un tendone e a decine ogni giorno vengono portati via con i camion. Nessuno torna mai. Aspettami, perché io tornerò e avremo la famiglia che abbiamo sognato con tre bambini: due maschi e una femmina,
il tuo Ubaldo

5) Ilaria Mariotti
In una sera d'inverno

Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno. Avresti addosso l'odore del freddo e dei fumi della città. Io, vestita di lana nel mio collant verde, ti porgerei una tazza di cioccolata alla cannella per riscaldarti mani e pancia. Vorrei che stretti insieme guardassimo dietro i vetri, appannati a tratti dal ritmo delle nostre parole calde, e inventassimo storie per ogni passante, finestra illuminata o macchina ferma. Ti direi: “Ti ricordi?” invitandoti in un gioco di ricordi di cose mai vissute e tu, compiacente, arricchiresti l'immagine colorandola di buffi particolari. Ma tu non sai gioca-re a “far finta” e detesti il freddo e la cannella. Quella sera d'inverno rimarremmo muti, io guarderei fuori e tu mi  chiederesti stanco un'altra sigaretta prima di spegnere la luce. Solo questo e nient'altro. Eppure mi piace dirti queste cose.

6) Alessandra Massagrande
Ricordi

Lui era un reporter, io cercavo me stessa disperatamente. Lo stimavo, oggettivo senza perdere il cuore. Maggio, la prima volta. Il letto sfatto, le persiane accostate, io lì, in quella stanza che non mi apparteneva. «Lo vuoi anche tu?» Parole dirette. Farfugliai. Giocai un gioco di cui non conoscevo le regole con chi era fin troppo bravo a infrangerle. Il suo odore misto al mio, ovunque. Luglio, fu la seconda. Ricambiai un bacio. Una risata. Si ride per cose sciocche, a volte. Ore dopo, nella piscina del mio fidanzato, cacciai la testa sottacqua come ad annientare i ricordi. Sì, ero fidanzata, con chi mi teneva nella gabbia del suo perbenismo borghese, bambola da vestire e svestire con i suoi abiti preferiti. Soffocavo. Ogni mia fibra lo respingeva eppure avevo paura di spiegare le ali. L’altro, un uomo incapace di legarsi.  «Ti amo, ma hai scelto, sei ancora fidanzata», disse il reporter, «Parto, non ho motivo di restare». Dove? Non importa Lontano, questo conta. Eccomi ora, la mente persa in un altrove. Mi rende alla realtà il tuffo di mio figlio in quella piscina in cui, in un giorno lontano, cercai invano di cancellare i pensieri. E, improvvisa, giunge la consapevolezza, io lo amavo.

7) Victoria Barygina
Eternamente. Noi. Nel collo della clepsamia. Né spazio né tempo. I granelli fluiscono
apparentemente in un  panta rei, tuttavia la freccia del mitico arcere non può essere
scoccata… Il verginale corsetto mi abbraccia vigorosamente le membra, il fruscìo muto del
lungo strascico che scorre sul pavimento della navata centrale e delle abbondanti maniche
di pizzo che sfiorano l’abito, come un mandala, rapisce la mia mente. Sono a Cracovia, i
nostri sguardi s’incontrano, le nostre anime entrano in risonanza: questo straniero pizzica
le mie limbiche corde. Ti ho appena visto, ma siamo sempre stati.  Eccoci a passeggio per
la dormiente Krakòw, seduti nella Karlskirche viennese, mano nella mano nella moscovita
Krasnaja Ploščad’. La neve fruscia su di noi, la mia San Basilio ci guarda. L’anello cinge il
mio dito, ed eccomi nel “bel paese là dove  ‘l sì suona”. Firenze ci accoglie, frusciano le
fronde a San Miniato al Monte mentre tu genuflesso, mentre io senza parole, un nuovo
anello al dito… Solco la navata il fruscio il collo la sabbia Krakòw Wien Moskva Firenze
la neve gli sguardi le fronde gli anelli lo strascico…  Né spazio né tempo. Nel collo della
clepsamia. Noi. Eternamente. 

8) Katia Ceccarelli
Lunga vita

Nel mondo divampava il "Rocky horror picture show" ma a Roma, nel mio quartiere, le paillettes e le piume che ci facevano sognare erano quelle del giovane e stupefacente Renato Zero.
Andavo alle elementari e mi piaceva leggere Jack London. L'amore per me era quello verso un cane fedele per il quale avrei fatto di tutto, se solo ne avessi avuto uno.
Un pomeriggio venne la mamma di un mio compagno di scuola, Marcello.
Era una di quelle che andavano d'accordo con mia madre in tutte le iniziative di protesta dei genitori, allora si protestava in tutti gli ambiti e sotto  qualsiasi forma.
Quella volta però venne anche Marcello: "Voleva darti una cosa ma si vergognava"- mi disse la signora. Lui, senza aprire bocca e con gli occhi bassi, mi diede una scatoletta blu con dei ricami "indiani" come andavano tanto di moda.
"Ma non è il mio compleanno!" -  Gli feci meravigliata.
"Non fa niente" - mi rispose.
Nella scatola c'era un braccialetto di bastoncini di giada, o pasta di giada, alternati a dischetti dorati con ideogrammi cinesi. "Vogliono dire Lunga vita" - mi spiegò la madre.
"Me lo metti?" - Allungai il braccio verso Marcello che con le mani tremanti chiuse il gancio. -  "Ora possiamo andare a giocare in giardino, se vuoi".
Questione di imprinting forse ma se un uomo mi ama deve regalarmi un gioiello e, magari, essere fedele come i cani di Jack London.

9) Antonio Contini
 Elena e Luca
Elena e Luca sono in spiaggia. Elena è bella, bionda, due splendidi occhi azzurri. Luca è moro, occhi neri e fare deciso. E’ tutta la mattina che si studiano, che si guardano, che si cercano. Nessuno però azzarda la prima mossa. Elena guadagna qualche metro. Il gioco di sguardi si fa più intenso. Se fosse una partita a scacchi si capirebbe subito che Elena sta cercando la mossa per dare alla partita una svolta vincente. Ma Luca è guardingo, forse la sua tattica attendista potrebbe rivelarsi azzeccata. Si alza, con due passi copre la piccola distanza che la separava da Luca, gli siede accanto, e gli dice: “ Tu potresti essere l’uomo della mia vita, appena ti ho visto ho sentito qualcosa che non avevo mai provato per nessuno”. Luca pare frastornato, mai nella sua vita era stato affrontato così in maniera diretta. Alcuni attimi, giusto il tempo di riprendersi e via al contrattacco: “ Tu quanti anni hai?” Ed Elena balbettante: “Ne ho sette”. Luca, con tono altezzoso: “Io ne ho otto, scusa ma devo andare a giocare a palline con i miei amici, ciao”. Elena pensa che quell’incontro avrebbe potuto cambiarle la vita. Ma Luca è già lontano. Questa volta l’alchimia non ha funzionato.

10) Elena Rontini
Binario 16: qui ha avuto inizio il viaggio del mio cuore.
 A distanza di tempo mi ricordi ancora come, in mezzo alla folla rumorosa, riuscivi a sentire il ticchettio dei miei tacchi.
A distanza di tempo io ricordo ancora le tue parole: “Ti piacerebbe fare il viaggio insieme a me?”: avrei voluto abbracciare ogni singola persona, invece ho preferito abbassare lo sguardo verso  le tue mani che, come ali di gabbiano si muovevano agili,per posarsi poi sulle mie braccia tremanti,ancora incredula di averti trovata.
Ad un tratto il buio della galleria,ma anche lì i nostri corpi si sono trovati,si sono sfiorati,si sono annusati.
Ad ogni fermata ci guardavamo, preannunciando la fine di quel bellissimo sogno,ma già sapevamo entrambi che su quel treno avremmo passato la nostra nuova vita:due corpi,che vivono con un solo cuore, due anime che guardano con solo due occhi,una vita dove entrambi sappiamo che possiamo essere  amici, amanti e  compagni.
Adesso so che sei quello per cui è stato giusto aver lottato, tu che hai piantato un nuovo seme, un seme che ora è diventato un bellissimo girasole, sempre rivolto alla sua luce,alla sua vita,alla sua anima: tu,mio Sole.

11) Francesca Lombardi
Il mio principe azzurro


Ci sono cascata ancora mi sono detta quest’estate mentre cuocevo sotto il sol leone e la mia testa bolliva. Era un fuoco di rabbia miscelato con una passione forte, la più impetuosa che ni trovavo a vivere da un po’ di tempo. Il mio cuore batteva all’impazzata ogni qualvolta sentivo pronunciare casualmente quel nome: Riccardo.
Una condanna, una sofferenza, un pensiero martellante che mi contorceva lo stomaco. Volevo quell’uomo a tutti i costi e pensare che era un amico di vecchia data che non mi era mai piaciuto, troppo magro, mi dicevo, fumatore accanito il suo alito ne era testimone e mi nauseava. Ruvido nei modi era l’uomo più arrabbiato del mondo.
Però mi trovavo a mio agio con lui, ci parlavo di tutto con sincerità senza inibizioni, ero trasparente forse scontata. Poi una sera un bacio caldo, furibondo di passione, un abbraccio e amore. E’ stato così per tre mesi, uniti dalla stessa follia amorosa, dalla stessa fede: il buddismo. Ci capivamo guardandoci negli occhi. Mi diceva sempre che lo sostenevo, energicamente, lo stringevo a me e lo coccolavo, un uomo in cerca di protezione e amore, che non ha riconosciuto e un bel giorno è fuggito sul suo cavallo.





  

66 commenti:

  1. a me piace il numero 1
    stefaniabarretta@yahoo.it

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  2. Sicuramente il numero 1 Megi Ndriollari
    dolce_hilary@hotmail.it

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  3. ....IL 3, SENZA OMBRA DI DUBBIO!!! E POI IL MIO, PERCHE' SONO.....NARCISO!!!

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  4. Voto il numero cinque MERAVIGLIOSO!!!!!!

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  5. Il più bello è il 1° - Megi Ndriollari

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  6. Ragazzi gli anonimi non valgono!!!!!! Muovete le dita dei vostri amici!

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  7. A me piace il numero 1 - BELLISSIMO MEGI!!!!

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  8. il numero 1 è il migliore!

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  9. Ovviamente io voto per il mio :) Il n° 1 è la mia vita, e non lo cambierei per niente al mondo!

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  10. la scelta è facile :) 1 forever

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  11. Scelgo la numero uno... Megi tifo per te!!!

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  12. Assolutamente numero 1!!!

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  13. Voto per la bellissima storia n°1

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  14. Il numero 6 ça va sans dire!

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  15. voto assolutamente il numer 1!!! perché vivo la reale gioia di quel racconto con i 2 protagonisti ^^

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  16. Dopo averli letti tutti (ed escludendo il mio ovviamente) scelgo il numero 3 per l'essenzialità e l'eleganza.

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  17. Voto il numero 6: Ricordi.

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  18. Il treeeeeeee! E' il più semplice, diretto e comunicativo... senza fronzoli e con parole vere. Brava!

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  19. il mio voto è per il numero 6!complimenti e in bocca al lupo!!!

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  20. voto per il numero sei, complimenti e brava! ;)

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  21. io voto per il racconto n° 6! brava!

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  22. Non ho dubbi: io voto il racconto numero 6!

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  23. io voto per il numero6..BRAVISSIMA..

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  24. mi son persa qualcosa o la II edizione del concorso non ha avuto ancora il suo finalista?
    paola

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  25. Io voto il n 6! Alessandra sei bravissima!!!

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  26. @Ragazzi gli anonimi non li conteggio!!!!! Scrivete con il vostro account!!!
    @Paola, non ti sei persa nulla, la seconda edizione di WriteWear con Silvian Heach è ancora da chiudere. I racconti sono in fase di lettura!

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  27. Voto per il primo di Megi. Miriam

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  28. Ragazzi avete fino alle ore 24 di stasera per votare ancora!!! Il gioco, mi pare di capire, è fra il racconto numero 6 e il racconto numero 1. Chi vincerà???? Vi ricordo che non conteggio gli anonimi e nemmeno i votanti che non si sono iscritti alla pagine FB come da regolamento. Forza!!! Votate!!!

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  29. Il numero 6!Spettacolare!!!Grande Alessandra!

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  30. numero 1. breve essenziale ed estremamente comunicativo. stupendo!

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  31. voto il numero 1!

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  32. Assolutamente il numero 1!!

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  33. Voto senz'altro il numero 1!

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  34. Ragazzi, dai ... il numero 1 ? Ma siete proprio sicuri ? Entrambi espongono, a loro modo, il ricordo di una bella emozione. Il primo lo fa però, seppur intensamente, sotto forma di un mero resoconto. Il sesto è praticamente un mini-romanzo, molto più efficace letterariamente parlando. Ergo, voto senza dubbio il 6!

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  35. Emozioni.....voto il numero 6!!!!

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  36. voto il numero 5!! Bellissimoooo :D

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  37. Il numero 6 è il migliore! Grande Alessandra! Spero che continuerai a deliziarci con i tuoi racconti!

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  38. Voto la n.6 -Ricordi di Alessandra Massagrande

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  39. il n. 6 è il migliore!

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  40. Assolutamente il n° 1! Il 6 è solo un collage di parole tratte da altri romanzi!

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  41. Numero 1 Megi Ndriollari

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  42. Numero 1 senza dubbio alcuno!

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  43. Numero 1! assolutamente! bellissimo!

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  44. Numero 1!!! Stupendo!!!

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  45. Niente anonimi!!!!I voti non valgono!

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  46. Mi piace il numero 5, brava!

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  47. Ma perchè tutti i miei fan sono anonimi?! ;-(
    Attention please!!

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  48. Troppo bello il numero 1 di Megi Ndriollari.

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  49. il n 1??? Ma dai!!!!
    molto meglio il 5 o il 6!
    Anzi voto il n.6

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  50. il n. 6 mi muove ricordi...dolce amari... senza dubbio lo voto!!!

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  51. Ancora 50 minuti per far vincere il tuo racconto preferito! Forza giuria popolare!!!! Mi raccomando gli anonimi non contano e chi vota deve aver cliccato Mi piace!!! Che poi controllo!

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  52. mi pare di capire che il n.1 ed il n.6 sono i preferiti! Dei due molto meglio il n. 6!

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  53. Deve vincere assolutamente il numero 1!!!

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  54. n. 8, Katia. mi piace l'idea del sentimento immaturo di un ragazzino impacciato...mi fa pensare che tutti gli uomini sono stati acerbamente innamorati.

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  55. Voto la numero 1!

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  56. Federico Bucciarelli3 novembre 2011 alle ore 15:47

    Bella l'1!

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  57. il numero 1 assolutamente

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