Capisco lo sforzo di creare qualcosa di
nuovo. Ma Il Grande Gatsby in versione pop proprio non mi convince.
Nonostante un cast di attori stellare: Leonardo Di Caprio
assolutamente dentro la parte e Tobey Maguire straordinario nella
voce narrante di Nick Carraway. Ma è come raccontare l'Odissea a
bambini piccoli, la Recherche a chi considera Proust solo un
egocentrico. Il regista australiano Baz Luhrmann ha ridotto Il GrandeGatsby a un riassunto per Selezione dal Readers' Digest, la rivista
che negli anni Settanta pubblicava estratti dei libri più famosi. E
poi il 3D ha fatto la sua parte, trasformando Gatsby nel fratello
colto di Harry Potter. Ieri sera alla première per la stampa
milanese, alla quale ho preso parte, la parola fine non ha scatenato
nessuna emozione. Questo per dirvi che se vi aspettate una full
immersion nell'epoca e nel sogno degli anni Venti resterete delusi.
Tuttavia, se lo prendete come un prodotto di moda, uscirete accontentati. Meravigliosi gli abiti di Prada, indossati dalla bella
Carey Mullingan nella parte di Daisy Buchanan, che vedete nelle foto
scattate durante l'evento, ne ho parlato QUI e QUI. Il glamour e
l'allure del bello li troverete nelle sontuose stanze del castello
Gatsby, nei giardini, nei balli delle feste, nella fotografia. Ma se
volete l'emozione, allora cercate la prima versione, girata nel '74 da Jack
Clayton, quella con Mia Farrow e Robert Redford.
Sono molto curiosa e andrò a vederlo!
RispondiEliminaGli abiti di Prada sembrano stupendi...
Beh io sono curiosa di vederlo comunque...
RispondiEliminaAndrò comunque a vederlo altrimenti ...come posso criticare?:)
RispondiEliminaBelli gli abiti di Prada. Andrò a vedere il film tenendo conto di queste considerazioni. Anche perchè adoro Carey Mulligan.
RispondiEliminaA me in realtà è piaciuto molto, per il punto di vista con cui è narrata la vicenda, per gli abiti preziosi ma soprattutto per le tecniche di ripresa utilizzate. E' evidente come ci sia una mente geniale dietro a tutto, Baz Luhrmann riporta nel grande Gatsby molto di Moulin Rouge. E' un modo alternativo e molto interessante secondo me, di concepire dettagli, colori e storie intere.
RispondiEliminaMichela